OBESITÀ: quali rimedi? L’efficacia del trattamento psiconutrizionale – L’obesità come patologia medica multifattoriale, necessita di un trattamento multidisciplinare. È importante prendersi cura delle cause del suo esordio, del suo sviluppo e del suo mantenimento. Per questo è utile concentrarsi sui fattori medici e biologico-nutrizionali, così come sugli aspetti psicologici e sociali. In questo articolo verrà presentata una proposta di trattamento integrato dell’obesità: la psiconutrizione.
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La psiconutrizione
La psiconutrizione nasce dall’incontro e dall’integrazione tra strumenti tipici del medico o biologo nutrizionista e quelli tipici dello psicologo, esperto in comportamento alimentare.
Quando parliamo di nutrizione intendiamo gli aspetti che riguardano l’insieme delle sostanze che si assumono attraverso il cibo. Quando parliamo di alimentazione, invece, facciamo riferimento ai comportamenti messi in atto dall’individuo prima, durante e dopo l’assunzione di cibo.
Il nutrizionista si occupa degli aspetti nutrizionali che hanno un effetto specifico a livello fisiologico e contribuiscono al mantenimento di un buono stato di salute. Lo psicologo si occupa degli aspetti comportamentali dell’alimentazione.
È chiaro, quindi, come sia utile l’integrazione delle competenze derivanti dalle due discipline (la scienza della nutrizione e la psicologia), sia per la diagnosi che per il trattamento dell’obesità.
Diagnosi
Un trattamento efficace parte da una buona diagnosi. Il momento diagnostico è importante per dare un inquadramento al sintomo. Consente di inserire il problema della persona nella sua quotidianità e nella sua storia. Come spiegato nell’articolo sulle cause dell’obesità, questa condizione medica ha una sua storia e dei fattori di sviluppo e mantenimento. Alcuni di questi fattori possono cambiare da persona a persona, sebbene vi siano fattori di rischio e fattori di protezione comuni. Ciò che sicuramente cambia è la storia del disturbo.
In fase di diagnosi il nutrizionista e lo psicologo hanno ruoli molto diversi e ugualmente rilevanti.
- Il nutrizionista si occupa di stabilire i parametri dell’obesità, le caratteristiche specifiche della persona (peso, altezza, massa corporea e sua distribuzione), la storia della patologia, le abitudini alimentari, le necessità da un punto di vista biologico;
- Lo psicologo si occupa di indagare quali comportamenti alimentare disfunzionali hanno portato all’obesità, quali abitudini e routine familiari hanno contribuito allo sviluppo dei comportamenti alimentari disfunzionali, qual è il rapporto della persona con il cibo, quali sono le modalità di fronteggiamento dei problemi e di gestione emotiva. Inoltre lo psicologo si occupa di effettuare diagnosi psichiatrica per rilevare la presenza di disturbi del comportamento alimentare o altri disturbi psicologici clinicamente significativi.
Nel momento diagnostico, nutrizionista e psicologo, devono occuparsi di comprendere la natura della domanda del paziente ed eventualmente ridefinirla insieme. A volte è necessario che il paziente comprenda in maniera approfondita le cause della specifica condizione in cui si trova. Ogni persona con problemi di peso ha una storia clinica ed evolutiva che spiega lo sviluppo della condizione patologica.
I motivi principali per cui una persona vuole “curare la propria obesità” sono: perdita di peso, raggiungimento di ideali estetici, salute fisica. Raramente le persone mettono a fuoco la necessità di intervenire su aspetti psicologici che hanno determinato il problema.
Quando manca una reale motivazione al cambiamento psicofisico, la dieta non funziona. Anzi, attiva un circolo vizioso.
Circolo vizioso
Quando il desiderio predominante è la perdita di peso, la persona si reca da un nutrizionista con la richiesta di una dieta. La persona ha un bisogno sottostante: delegare il controllo. La dieta rappresenta la possibilità che la restrizione calorica possa essere controllata da altri. A livello psicofisiologico, con l’aumentare della restrizione calorica diminuisce ancora di più la capacità di controllo interno della persona. Sia in casi di iperfagia che di BingeEating, il tema del controllo è centrale.
Più esperienze di perdita di controllo fa la persona e più si acuiscono i problemi psicologici e comportamentali. Tra questi troviamo: senso di colpa, abbassamento del senso di autoefficacia, diminuzione dell’autostima, vergogna, ansia e umore depresso. Tutto questo determina una ripresa e/o accentuazione dei comportamenti alimentari disfunzionali con riacquisizione del peso corporeo. Ecco perché da sole le diete non funzionano.
Quali rimedi?
Per affrontare l’obesità, come per altre patologie mediche che presentano aspetti biologici e psicologici, è necessario un approccio integrato. Il percorso psiconutrizionale appare una buona soluzione per lavorare sul circolo vizioso.
In seguito ad una buona diagnosi l’obesità può essere trattata con un percorso personalizzato.
- In caso di obesità senza abbuffate o altri disturbi psicologici, è possibile predisporre un piano di trattamento che preveda l’intervento di nutrizionista e psicologo secondo un piano prestabilito. È necessario che la persona possa essere informata rispetto allo scopo del percorso e alla necessità che lo porti avanti in maniera integrata. Il paziente non può essere un soggetto passivo. La prescrizione della sola dieta con controlli periodici non è sufficiente, poiché conduce a recidive. È utile predisporre un piano di educazione alimentare, psicoeducazione rispetto ai comportamenti disfunzionali, sostegno motivazionale e riconoscimento dei problemi alla base dell’insorgenza della patologia (biologici e psicologici).
- In caso di obesità con abbuffate o altri disturbi psicologici, è utile che la persona affianchi al percorso nutrizionale un percorso psicoterapeutico. Il percorso psicoterapeutico dovrebbe precedere l’assegnazione di un piano alimentare da seguire. Nella prima fase della psicoterapia la persona comincia a comprendere e dare senso ai meccanismi che si ripetono, in relazione al comportamento alimentare. Solo quando sarà in grado di gestire tali meccanismi potrà cominciare a seguire una dieta per la perdita di peso, continuando l’accompagnamento psicologico.
Questo modo di procedere consente ai professionisti di interagire per la comprensione degli ostacoli al raggiungimento dell’obiettivo, per rendere la dieta un’esperienza di cambiamento positiva e per cucire sul paziente il percorso di trattamento.
Il compito del nutrizionista
Il nutrizionista si occuperà della preparazione della scheda alimentare e di sfatare alcuni miti rispetto alla nutrizione. Nella nostra società siamo bombardati da informazioni rispetto all’alimentazione.
È importante adottare uno stile di vita sano basato su una corretta alimentazione associata ad una giusta dose di attività fisica. Ma questo cosa significa?
Non è necessario, come spesso si crede, eliminare grassi e carboidrati. Attenzione! Bisogna assumere tutti i nutrienti, con moderazione. Fino a poco tempo fa, la falsa convinzione che “il grasso ingrassa”, aveva alimentato una fobia per tutti gli alimenti ricchi di lipidi, in quanto ritenuti nemici della forma fisica. In realtà, sono molto più spesso gli zuccheri ad attentare la nostra linea (e questo soprattutto per ragioni psicologiche). Le più recenti conoscenze in campo nutrizionale ci permettono oggi di prestare attenzione alla qualità dei nutrienti e di prendere consapevolezza che non tutti i grassi e non tutti gli zuccheri sono uguali. Bisogna limitare i grassi saturi di origine animale (lardo, burro, panna) e gli zuccheri semplici a rapido assorbimento (dolci, zucchero da cucina, carboidrati ad alto indice glicemico).
Al contrario, bisogna preferire grassi mono e polinsaturi (olio extravergine di oliva, frutta secca, pesce azzurro) e prodotti a base di zuccheri complessi (legumi, cereali integrali, verdura). Inoltre è essenziale l’assunzione di fibre, importantissime per evitare l’accumulo di grasso in eccesso. Le fibre sono contenute nei vegetali, nei prodotti integrali e nella frutta. Queste ultime aumentano lo stato di sazietà in quanto richiedono una masticazione più lenta. Il riconoscimento di alcuni comportamenti automatici e la consapevolezza rispetto al senso di fame e sazietà è importantissimo nell’aderenza alla dieta. Infine è necessario dedicare un po’ di tempo all’attività fisica. Basta anche salire e scendere le scale a piedi, camminare o fare la cyclette. Fare movimento è più semplice di quanto si pensa.
Nella preparazione del piano alimentare, il nutrizionista che collabora con uno psicologo avrà possibilità maggiori di sostenere la persona in maniera completa:
- uno sguardo complessivo sui gusti del paziente;
- un’idea su quali siano le rinunce che il paziente, in un dato momento, è pronto a fare;
- la conoscenza di quali aspetti psicologici emergono nell’aderenza alla dieta;
- nel confronto con lo psicologo saprà su quali abitudini alimentari è possibile lavorare in un certo momento e per quali altre bisognerà attendere.
Il compito dello psicologo
Nel percorso di sostegno alla dieta lo psicologo interviene in diverse aree:
- l’individuazione e comprensione del comportamento alimentare che sostiene l’aumento di peso;
- la promozione di consapevolezza rispetto alla fame emotiva (differenziandola dalla fame fisica);
- la gestione degli aspetti emotivi;
- la motivazione;
- i problemi alla base dell’insorgenza del problema di obesità.
Nel percorso psicoterapeutico, lo psicologo psicoterapeuta ha un compito differente. Individuare modi di pensare, sentire e agire che generano i sintomi (e il disturbo) e che si ripetono nel tempo. Insieme al paziente avrà modo di esplorare questi aspetti e di metterli in relazione con la sua storia evolutiva. Questo allo scopo di comprendere il ruolo che hanno o hanno avuto per la persona. All’inizio del percorso non è utile eliminare pensieri, emozioni o comportamenti disfunzionali senza averne sviluppati di alternativi. Questo potrebbe essere rischioso. Ecco perché è indispensabile che la persona con disturbi specifici inizi il percorso psicoterapeutico prima della dieta.
A cura
Dott.ssa Luana Giovanelli – Psicologa e Psicoterapeuta – (contatti ed info)
Dott.ssa Cristina Fantasia – Biologa Nutrizionista (contatti ed info)